Il Progetto

Architetti Stefano Piraccini e Margherita Potente
Piraccini+Potente Architettura


“Fiorita Passive House” è la prima multiresidenza (8 unità immobiliari) sul territorio nazionale costruita con struttura portante in legno Xlam e certificata al Passive hause Institut di Damstraat.
Il progetto prevede la costruzione di un edificio residenziale con standard Passive house tramite un intervento di ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione a parità di volume.

L’edificio originale, la cui costruzione è datata 1955, è costituito da un involucro in laterizio privo di isolamento termico, secondo la cultura costruttiva dell’epoca che affidava il soddisfacimento dei requisiti energetici al solo impianto senza valutazioni in termini di sostenibilità ambientale, risparmio energetico e contenimento delle risorse.

In questo contesto viene messa a punto una cooperazione tra committente e progettista volta ad individuare una metodologia di processo e progetto capace prima di definire, poi di soddisfare, i seguenti requisiti:
  • aumento delle unità immobiliari per ottimizzare il reddito proveniente dai canoni di locazione;
  • contenimento in termini di spessore delle chiusure verticali esterne a guadagno di superficie utile;
  • massima riduzione delle tempistiche di cantiere per limitare gli interessi sul credito e accelerare la messa a reddito dell’immobile;
  • massima riduzione delle spese energetiche così da diminuire i costi di esercizio;
  • elaborazione di un progetto architettonico capace di manifestare il carattere innovativo dell’idea imprenditoriale attraverso riferimenti formali contemporanei e tecnologie innovative volte al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale;
  • L’ottenimento di una certificazione di efficienza energetica dell’edificio riconosciuta a livello internazionale e attestata su di un protocollo restrittivo e virtuoso tale da raggiungere gli standard di edificio passivo;
  • Inquadrare l’intervento in termini di ristrutturazione per ottenere i benefici fiscali.
Per garantire la sostenibilità economica dell’intervento il nuovo edificio prevede la massima densità abitativa, individuando su quattro piani un numero di unità immobiliari pari a otto distribuite attraverso ballatoi.

Il volume a disposizione consente il dimensionamento di unità medio/piccole ottimizzando al meglio la superficie così da recepire le esigenze di mercato.
Per raggiungere il soddisfacimento dei requisiti prestazionali l’edificio sarà realizzato a secco utilizzando il sistema costruttivo a pannelli di legno strutturale (xlam).
Questa tecnologia garantisce nel contempo spessori contenuti delle pareti perimetrali, prestazioni energetiche elevate e una riduzione dei tempi di costruzione pari a circa il 60% rispetto alle tecnologie tradizionali ad umido.
In questo contesto la scelta del sistema costruttivo appare obbligata in quanto complementare agli obiettivi di progetto: soprattutto considerata la prescrizione normativa di rispetto di sagoma e distanza dai confini, condizione nella quale ogni aumento di spessore dei muri perimetrali produce una diminuzione di superficie utile.

Anche la riduzione delle tempistiche di cantiere si traduce in un importante vantaggio in termini di riduzione dell’esposizione del debito con le banche garantendo una rapida messa a reddito dell’immobile attraverso l’ingresso dei canoni di locazione una volta terminati i lavori.

Data la minore densità rispetto le costruzioni ad umido è necessario prestare attenzione al surriscaldamento estivo utilizzando materiali a densità adeguata capaci di rallentare l’ingresso del calore e sistemi di oscuramento.
La stratigrafia dell’involucro presenta spessori pari a 40cm: è capace di sviluppare prestazioni energetiche elevate sia in termini di trasmittanza (U=0.136 W/m2k) , sia di sfasamento termico (λ=16 ore), prestazioni che si ottengono con spessori superiori di circa il 30% nel caso di una costruzione in laterocemento.
Le aperture saranno realizzate con infissi a triplo vetro (UG=0,6W/m2k), mentre la coibentazione e lo strato di tenuta all’aria saranno continui su tutti gli aggetti e in corrispondenza di imbotti, soglie e banchine.

La morfologia del nuovo progetto, sebbene vincolata al volume e parzialmente alla sagoma dell’edificio esistente, è stata nobilitata dall’introduzione di elementi architettonici capaci di restituire il forte carattere innovativo dell’intervento.
La superfice esterna del volume è caratterizzata da aggetti e schermi frangisole scorrevoli capaci di modulare gli apporti energetici passivi della radiazione.
Il rivestimento parietale in legno e laminam è di tipo ventilato, questa tecnologia consente la formazione di un moto convettivo interno alla parete che produce un raffrescamento naturale dell’interno involucro, limitando nel contempo la formazione di umidità e condense.

Il progetto anticipa gli obblighi della Direttiva Europea 2010/31/UE già recepiti dal governo italiano che prevede a partire dal 2020 di costruire edifici a consumo energetico prossimo allo zero.

Scarica il volantino completo della Fiorita Passive House